Ci vien da dire che la storia sia fatta di fatti e che poco abbiano contato, in verità, i nomi dei protagonisti. A dimostrazione di ciò, basterebbe ricordare che dei facta dell’Urbe, tenendo per fermo che sic transit gloria mundi, ci restano comunque le vestigia; di Claudio, Augusto o Stilicone (solo per citare gli imperatori), non ci restano che nomi inoffensivi, a fatica ricordati da qualche studente, per inerzia citati da qualche professore.
Passeggiando nel cortile della mia sede universitaria, ascolto involontariamente le conversazioni di qualche studente. Così, una mattina, vengo a sapere che uno dei prodi protagonisti del IV secolo a.C. fu un tale “Giuliano La Prostata”. Questa sì che è apostasia. Ad esser annoverato tra gli imperatori, com’è noto, fu Giuliano, sì, detto “l’apostata”; ma non sappiamo se soffrisse di patologie proprie del basso corporeo, né credo che le tecniche di intervento in tali casi fossero a quel tempo particolarmente all’avanguardia.
Vero è che l’idiota, in mercato, è sempre a buon prezzo. E pare anche che, negli ultimi anni, siano stati in molti i ventri poco cauti nel generare. In ogni caso, il giovane in questione stava rispolverando le proprie conoscenze prima di sottoporsi ad esame. Non so, dunque non saprete, come sia finita. In quanto la fortuna non sembra affatto aiutare gli audaci, ipotizzeremo che anche in quest’occasione, come in altre, abbia preferito darsi all’inetto. In caso contrario, dovremo tornare a dire con Virgilio che Audentis fortuna iuvat; sta di fatto che, all’orizzonte, non v’è traccia di Turno.